
Se la storia dell’affermarsi del concetto e della pratica moderna della rivoluzione è uno dei luoghi di origine del nostro presente, come pensare il nostro tempo – nell’età dell’apparente scomparsa della Rivoluzione? Questo è uno degli interrogativi che solleva il nostro costante, onnipervasivo e ritualmente ossessivo uso del sostantivo innovazione e del relativo aggettivo “innovativo”.