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Tutti i volumi dell’Archivio della Ragion di Stato finalmente disponibili in pdf e liberamente scaricabili
Tutti i volumi dell’Archivio della Ragion di Stato finalmente disponibili in pdf e liberamente scaricabili
di Giovanni Della Peruta. Questo saggio è stato pubblicato sul numero 7 (1999-2000) del Bollettino del Archivio della ragion di Stato. Era il primo, ma importante, contributo scientifico di un giovane studioso sulla ratio status nella Vicereame spagnolo a Napoli.
Politics. Rivista di Studi Politici lancia una call for papers finalizzata alla raccolta di articoli per il numero 12 (2/2019) della rivista che intende ospitare contributi a tema aperto, ma improntati ad un approccio metodologico-disciplinare di storia del pensiero politico. Deadline 25 luglio.
Il prossimo 13 febbraio a Napoli si terrà un seminario dal titolo “Disillusione politica e crisi della democrazia”. Intervengono gli studiosi Piero Craveri, Francesco Tuccari e Giorgio Volpe. Coordina il dibattito il prof. Alessandro Arienzo.
L’espressione ragion di Stato appartiene al linguaggio ed alla cultura politica del tardo Rinascimento. Interrogarsi ancora oggi sull’esperienza storica e teorica delle Ragion di Stato permette di porre in risalto, nella cosiddetta globalizzazione, di quanto ancora attuale sia l’indagine sulle ragioni che fondano, giustificano e orientano l’operato dello Stato e sui problemi relativi alle arti, alle tecniche e alle tecnologie della su conduzione.
Psicoanalisi e politica alla prova dei nuovi disagi nella civiltà. Un seminario con gli studiosi Felice Ciro Papparo e Bruno Moroncini presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università “Federico II” di Napoli. Mercoledì 23 gennaio, ore 10-13. Clicca Clicca per maggiori informazioni.
L’importanza che a partire dagli anni ’90 del secolo scorso hanno assunto gli studi sulla ragion di Stato è parte del ravvivarsi di un più ampio dibattito sul ruolo dello Stato e sulle forme della democrazia politica nel contesto della cosiddetta globalizzazione e dell’affermarsi di forme nuove di governance globale e locale.
Nell’epoca in cui sembrano svaniti gli orizzonti della Rivoluzione e del Progresso, si impone la categoria di Innovazione. Per diventare categoria politica attiva, l’innovazione deve però essere sottratta ad una riduzione agli ambiti della tecnologia e del mercato. Noi riteniamo che invece l’Innovazione possa diventare uno strumento concettuale utile alla comprensione e all’indirizzo etico, politico e sociale delle società e delle culture democratiche.